Un piccolo paradiso, il “B&B A casa di Lidia”, con sede a Gaeta raccontato da coloro che lo vivono ogni giorno dandogli vita con passione…
“Immaginate un promontorio verde perimetrato da coste frastagliate e contornato da falesie con pareti a picco sul mare, da dove spuntano, sfidando le vertigini, palme nane e pini marittimi.
Immaginate poi un cielo e un mare blu sul quale volano gabbiani e falchi pellegrini.
Qui, sul vertice del promontorio, immaginate poi un mausoleo di duemila anni, perfettamente intatto, dove venne sepolto Lucio Munazio Planco, console romano, fondatore delle antiche Lugdunum e Raurica, le attuali Lione e Basilea.
Questo promontorio si chiama Monte Orlando, è un Parco Regionale Urbano e fa parte dell’antichissima e millenaria città di Gaeta, nel Basso Lazio, al confine con la Campania.
Gaeta però non è solo Monte Orlando, dove c’è tra le altre cose una suggestiva Grotta del Turco e un santuario chiamato della Montagna Spaccata (un’incredibile e spettacolare spaccatura della montagna che la leggenda attribuisce alla morte di Cristo) ma anche la città antica con ben due castelli e la parte moderna dove negli anni 60 del Novecento è nato un quartiere nei pressi della spiaggia di Serapo. Si, Serapo.
Come si fa a non innamorarsene? Una sabbia fine e dorata, che si estende per due chilometri e larga circa mezzo chilometro (parliamo di una delle spiagge più larghe d’Italia). Con dei fondali bassissimi che rendono ideale la balneazione per i bambini. E un mare limpido e cristallino.
Qui, proprio a Serapo, a due passi dal centro, c’è A Casa di Lidia, un bed and breakfast in uno splendido appartamento al secondo piano, dotato di ascensore, molto luminoso, in un contesto signorile e verdeggiante. Un B&B gestito con calore e affetto, tanta familiarità e semplicità. Che vi aspetta per un soggiorno all’insegna della cultura, del mare, ma anche della gastronomia. Difatti Gaeta è la patria di tante specialità e prodotti tipici, tra cui le famose olive di Gaeta, la tiella (un farinaceo ripieno di tante delizie come alici, scarola, polipi, etc), le polpette di alici e il “votapiatto” una “frittura” di calamaretti da leccarsi i baffi…”