Riflessioni.
Momento di pausa, di stop dal mondo in cui fermarsi, sedersi e guardarsi dentro.
Mi siedo. Stacco tutto. Telefono silenzioso lasciato volutamente nella tasca del giaccone.
Io. Sola con me stessa.
Davanti il futuro. Dietro il passato, l’insieme di sasssolini che dicono chi sono oggi, che mi forgiano e che mi hanno forgiata.
Un momento di calcoli, di valutazioni.
È il 29 dicembre. Un giorno come tanti. Un giorno unico nel suo essere. Un momento di valore in cui prendo del tempo per me e dico grazie.
2019, un anno di cambiamenti e di difficoltà. Un periodo importante e di concretezza.
Consapevolezza e scogli si sono intervallati. Sconti e conflitti si sono contrapposti a gioie e abbracci.
Emozioni. Paure. Amori.
Guardo al mio ieri e dico solo grazie perché solo per mezzo dei supporti e degli ostacoli oggi posso davvero affermare di essere felice.
La felicità è uno stadio ambito e ricercato.
Quante volte ho pensato di esserlo, ma non lo ero perché mi imponevo questo status a causa della sua stessa ricerca quasi ossessiva.
Oggi non cerco la felicità, la vivo.
Grazie a quello che è stato. Non so come sarà il domani.
So come è il presente.
Felice e meraviglioso.
Un grazie di cuore ai miei due angeli…
