Quando moda, etica e innovazione si uniscono ci troviamo dinnanzi Serena e la sua Swapush, una stratup, un progetto di passione che si fonda sulla sua attenzione verso la moda e sulla sua esperienza personale.
Lei, la founder, Serena è un vero e proprio peperino di energia così come la sua startup. Mille idee si fondono insieme ad ambizioni e desideri miscelate dalla voglia e di fare volare questa azienda e della sua filosofia nuova di vivere e costruire la moda.
Conosciamola insieme e scopriamo Swapush…
“Il progetto Swapush nasce da un’esperienza personale ovvero da un processo che ha visto la mera trasformazione di una passione (grande) in un progetto reale e concreto.
Il tutto nasce sostanzialmente dai tantissimi swap party che ho organizzato e a cui ho partecipato nel 2013. È stato in quel contesto che è sorto “Swappen”, il club delle swapper milanesi.
Poi, a partire dal 2014 il progetto si è effettivamente evoluto in modo concreto ed effettivo grazie al supporto di amici che hanno dato il loro contributo fino a trasformare il progetto in Tesi di Laurea presso lo IULM.
Molto importante è stato il 2017 in quanto dopo tre anni di lavoro, è nata anche l’app Swapush, ovvero la piattaforma completamente dedicata allo scambio disponibile come app per mobile, totalmente autofinanziata.
Una app estremamente user friendly che si basa su un’interfaccia estremamente semplice ed intuitiva. Con questa gli utenti possono selezionare gli oggetti di loro interesse e proporre lo scambio o sincrono (oggetto contro oggetto) o asincrono utilizzando le pillole, cioè la moneta virtuale dell’app.
A differenza di altre applicazioni presenti sul mercato, Swapush vuole mantenere la propria identità di evento perché swap vuol proprio significare scambio e divertimento.
Circa tre volte al mese, Swapush organizza degli swap party per mantenere sempre la commistione tra fisico e virtuale. Il party è una serata dedicata allo scambio di vestiti ed accessori.
Swapush oggi punta allo sviluppo capillare sul territorio italiano e poi guarda anche all’estero al fine di diventare il vero punto di riferimento per lo scambio online, attraverso eventi e forte presenza sui social media.
L’applicazione già disponibile in italiano ed inglese è facilmente scalabile ed internazionalizzabile in quando è trasversale e si rivolge ai vertical addicts.
Inoltre, accanto a Swapush e alla app vige un importante progetto corollario nonché la creazione di una catena di negozi SWAPUSH POINT attraverso cui vogliamo coniugare lo shopping a costo zero con la moneta virtuale dalla piattaforma con la charity, mettendo così a disposizione di tutta una serie di capi ed oggetti a costo zero per chi ne ha bisogno.
Immaginiamo, quindi, un negozio con un tocco di femminilità e di personalizzazione che renda lo shop molto elegante e vintage allo stesso tempo, arredati con materiali di recupero.
L’esperienza vuole richiamare i Charity Shop inglesi, ma con un concetto più innovativo: il denaro non è previsto se non nella forma di una tessera associativa.
Puntiamo quindi ad una raccolta fondi attraverso investitori e crowdfounding, perché l’obiettivo è l’internazionalizzazione ed il potenziamento dei feature di scambio.
Swapush sarà infatti una piattaforma “glocal”: presente in tutti i paesi, ma con un’impronta fortemente legata al territorio.”
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