Romana, importata a Torino.
Alessandra ha sempre avuto un’attitudine, un’attenzione particolare verso l’arte e la creatività. Figlia di un architetto ha sviluppato una forte sensibilità nei confronti dell’atto della trasformazione e della concretizzazione, dall’idea alla materia.
Un percorso fatto di studi e di contaminazioni è quello che ha intrapreso la fashion designer, oggi owner del suo brand SASSI. Un nome evocativo che condensa obiettivi e messaggi.
“Sassi” vuole evocare al concetto di umiltà, duttilità nel tempo, capacità di essere sabbia per il mare e roccia per il cielo. Il sasso, inoltre, condensa l’elemento che da sempre ha affascinato Alessandra ovvero la trasformazione e il cambio di “stadio della materia”.
Per lei il sasso è ciò che davvero sa cambiare nel tempo, adattarsi alla moda, ai trend e plasmarsi in modi diversi per valorizzare.” Secondo la giovane progettare un abito significa confrontarsi con una materia prima, il tessuto, e con un corpo che vive e si muove.
Conosciamo insieme Alessandra…
Come è nata la tua passione per la moda? “Reputo di possedere da sempre qualcosa legato all’arte e alla creatività e credo di possedere da sempre questo “dono” … Se penso alla professione di mio padre, quella architetto… mi affascinava particolarmente il passaggio da un progetto su carta ad una creazione tridimensionale. Non mi sono mai data il “permesso” di considerare la creazione di abiti come un mestiere, sebbene mi appassionasse molto. Poi, dopo anni di studi in Arte, mi sono resa conto che potevo e dovevo fare della mia passione la mia professione e ho cominciato seriamente.”
Raccontaci l’inizio della tua avventura… “Ottenuto il diploma all’Accademia di moda a Roma, sono arrivata a Torino per motivi personali. È stato proprio, qui, in questa città che la mia professione ha preso forma e ho fatto una lunga gavetta in sartoria, intrapreso esperienze di vendita e finalmente nel 2010 ho creato il mio brand. Sassi. Ricordo benissimo il primo abito da sposa, la prima collezione prodotta, la prima partecipazione ad una fiera campionaria. È stata una vera e propria sfida in cui mi dicevo: “Alessandra, è la prima volta, farai tanti errori, ma serve una prima per fare la seconda, e quella sarà sicuramente migliore”.
Quale è la filosofia alla base del tuo brand e del tuo disegno imprenditoriale? “L’Estetica. Reputo che il bello nobiliti chi lo crea e chi ne gode. Il bello è nell’essenzialità, nella cura, nella leggerezza. Sassi si rivolge a chi vuole poco ma molto buono. A chi comprende il valore dell’abbigliamento come strumento di distinzione dalla massa, come espressione della propria personalità. Si rivolge a chi preferisce un prodotto di qualità realizzato interamente in Italia. Attualmente la collezione è venduta solo in negozi italiani, ma presto vorrei fornire clienti all’estero dove il Made in Italy è davvero valorizzato.”
Parlaci del naming del tuo brand…“Sassi è semplicemente il mio soprannome fin dalla nascita ed ha un significato in cui mi ritrovo: i sassi sono naturali, umili ma forti, basici e lineari. Non potevo scegliere altro nome. Il logo è – infatti – la stilizzazione di un sasso forato dal mare (che possiedo ancora) trovato su una spiaggia.”
Quali sono le principali sfide e difficoltà che una fashion designer come te deve affrontare quotidianamente? “Trovo molto complesso far incontrare la propria creatività con la vendibilità del prodotto. Secondo me bisogna sempre fare i conti con ciò che piace al consumatore, con i costi produttivi, e con la proposta tessuti. Credo che oramai esistano pochi fornitori che lavorano con minimi d’ordine accessibili e questo costituisce un problema per una realtà come la mia. Bisogna, quindi, imparare a gestire ogni aspetto del prodotto dall’ideazione alla produzione e marketing rimanendo capaci di darsi un tempo di “rest” per la creatività e un tempo estremamente accelerato per tutto il resto.”
A chi ti ispiri per la realizzazione dei tuoi prodotti? “Mi piace attingere al passato, ambisco a valorizzare una femminilità non “urlata”. Dalla cultura dell’estremo Oriente (Giappone in primis), l’essenzialità delle linee. Jil Sander e la Scuola di Anversa fra gli occidentali. Come talento nel fare della moda un discorso culturale, Antonio Marras. Dalle piante; come esseri viventi superiori, fondamentali, perfetti… un’altra mia passione.”
A quale target di clientela ti rivolgi? “La donna Sassi ha tra i 25 e i 50 anni, sa riconoscere la qualità di ciò che acquista, è femminile mai volgare, dinamica, curiosa. Non ama il total look, ama mischiare e raccontare di sé tramite gli abiti che indossa.”
Progetti per il futuro? “Ho iniziato e voglio intensificare la collaborazione con grafici che realizzano i pattern per i tessuti delle mie collezioni. Adesso sto lavorando a delle capsule con altri designer per proporre più varietà al prodotto. Trovo che progettare insieme sia utile, stimolante e molto divertente. Altro progetto e desiderio è vendere Sassi all’estero grazie ad un e-commerce che ti permette al cliente di seguire la realizzazione del capo ordinato. Un sogno? Far coesistere (inventerò un modo) la mia passione per la botanica e la moda!”
Attualmente dove possiamo trovarti e acquistare le tue creazioni? “Prima di tutto Sassi è nel suo lab/showroom di Torino (via Berthollet 25/c)… il luogo vero in cui nascono le mie idee. In Italia, in vari negozi e, per ogni collezione, potete trovare l’elenco aggiornato sui social.”
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