Da piccola ero sempre in movimento.
Era il periodo di Non è la Rai ed
io, accanita fan del programma. Osservavo con attenzione il talento di quelle ragazze per poi riprodurne con la stessa energia danza, movenze ed estrosità.
Mi esercitavo a vincere la mia timidezza di fronte allo specchio, ballando tutti i giorni.
Il mio sogno era la danza ed iniziai un percorso nella scuola del paese in cui vivevo, in provincia di Lecce.
La propensione all’arte non si fermava qui.
Al gioco delle bambole preferivo creare, disegnare, cucire, assemblare.
Credo che un episodio della mia infanzia mi avvicinò alla scoperta di un mondo nuovo.
Ho avuto la fortuna di giocare libera, all’aria aperta. Vivace e contenta scorrazzavo nel vicolo chiuso sotto casa, organizzavo balletti e sfilate di moda con le bimbe del quartiere, un giorno ebbi bisogno di più stoffa per creare vestiti e me la procurai da una tenda presente in casa. Mia mamma su tutte le furie capii che avevo bisogno di uno spazio in cui liberare la mia fantasia e mise a mia disposizione una stanza semivuota per creare.
Nell’arco di pochi mesi la stanza era costellata di graffiti sino al soffitto.
Una stanza dei balocchi in cui tutte le amichette che ci passavano mettevano la loro firma, tra i disegni, le frasi, parole…
Credo che questo aneddoto abbia aperto nel mio percorso di crescita, un’altra porticina, quella dell’arte.
E da questo momento oltre agli allenamenti settimanali con la danza proseguii con gli studi all’Istituto d’arte e poi all’Accademia delle belle arti di Lecce, frequentando il triennio in Scenografia e infine concludendo gli studi all’
Accademia di Brera a Milano con il diploma di laurea in Comunicazione e organizzazione per l`arte contemporanea.
Dopo la laurea a Milano, iniziai a sfruttare l’aspetto che una città dinamica offre, il ritmo frenetico, il senso di scoperta, il voler fare – essere contemporaneamente all’inaugurazione di una mostra, ad un balletto e continuare a praticare l’arte e la danza.
Iniziai a fare un po’ di esperienze in galleria d`arte come assistente, in un archivio, presso un`associazione e come pubblicista per riviste d`arte.
In un momento di crisi per l’economia e di conseguenza per l’arte, ritornai al mio primo amore, la danza.
Iniziai a tenere i primi corsi per bambini ragazzi e poi anche adulti, laboratori estivi in cui l’arte e la danza convivevano insieme.
Oggi porto avanti queste mie passioni, insegno danza e negli ultimi anni anche il pilates, curo mostre d`arte e affianco artisti in qualità di art consultant.
Cosa hanno in comune tutte queste professioni?
L’entrare in relazione con l’altro, il creare liberamente grazie al dono della creatività, credo che tutto nasca e si sviluppi attraverso la condivisione e lo scambio degli stimoli ricevuti e dati.
Sono una sognatrice e convive in me anche una parte razionale e pragmatica in un equilibrio che reputo importante per lo svolgimento di tali professioni.
Vorrei sensibilizzare qualsiasi persona all’arte, educarla nel considerare i protagonisti di questi settori dei professionisti e non hobbisti. L`arte è una risorsa importante per la società, sul piano sociale, civico e anche economico.
Esercita l’attitudine all’ascolto che è il punto di partenza per progettare rispondendo a determinati bisogni.
Ho scelto questa strada per avere questa possibilità.
I progetti del futuro sono tanti e mi piace essere travolta anche dall`avvenire nello spirito del carpe diem vivendo il presente giorno per giorno e prendendo ciò che di buono il destino vorrà offrirmi.