Roma. Pamela Fornari, trentaduenne, nata da padre italiano e madre mauriziana, e con la passione per la moda che le scorre per le vene.
Pamela senza saperlo sapeva sin da quando era bambina che avrebbe fatto la stilista. L’idea di un suo brand per lei non è nata con la crescita, ma fin da quando giocava con le sue amate barbie ambiva a brandizzarle con il suo marchio.
Una storia di crescita e di sviluppo è quella di Pamela che dopo essersi diplomata come tecnico della moda all’Istituto Professionale Virginia Woolf ha frequentato l’Accademia Internazionale d’Alta Moda e d’Arte del Costume Koefia inseguendo e alimentando la su arte e talento.
Conosciamo insieme Pamela…
Come è nata la tua passione per la moda… “La mia passione per la moda mi è stata trasmessa– probabilmente in modo involontario – da mia madre, che quando era giovane ha studiato per diventare sarta e che, quando ero ancora una bambina, mi ha messo ago e filo tra le mani… io, così come molte altre mie coetanee, adoravo le Barbie, ma ero stanca di vederle sempre con indosso gli stessi abiti e per questo motivo ho scelto di creare io gli abiti per le mie bambole e ho iniziato a cucire gli abiti personalmente, ne cucivo quanti più potevo, attaccandoci sopra il mio marchio.”
Raccontaci l’inizio della tua carriera… “Nonostante abbia cucito abiti e costumi fin da adolescente, ritengo che l’inizio della mia carriera vera e propria si possa collocare al termine degli studi all’Accademia Koefia, grazie alla quale ho presentato il mio final work sulla passerella di Altaroma. Per me è impossibile dimenticare un’esperienza simile: trascorrere la notte prima della sfilata nelle aule, cercando di terminare un abito senza vedere mai la fine, studenti attorno a me che piangevano, urlavano, per arrivare infine all’emozione della passerella. Indimenticabile.”
Chi sceglie il tuo brand? Cosa vuoi comunicare tramite le tue creazioni? “Le mie creazioni, proprio come me, sono versatili. Sia che io lo desideri o meno in ogni abito da me ideato e realizzato metto sempre una parte di me stessa. Considerando questo aspetto credo che la mia vera cliente ideale sia colei che abbraccia la mia idea di romanticismo e femminilità, che non si accontenta del solito classico stampo, ma che ricerca degli sprazzi di originalità.”
Parlaci della scelta dei materiali… “Secondo me la scelta e la selezione dei materiali è molto importante, se non fondamentale per una collezione. Producendo per lo più pezzi unici, il mio processo creativo parte proprio dai tessuti “scovati”: li guardo e so già cosa diventeranno.”
Quali sono le principali sfide e difficoltà che una fashion designer come te deve affrontare quotidianamente? “Per chi, come me, ha una passione reale, viscerale, le sfide sono il pane quotidiano: la difficoltà di far comprendere alla famiglia la scelta di non fare un lavoro come un altro che porti a casa uno stipendio sicuro; trascorrere 12 ore al giorno alla macchina per cucire e far capire ai clienti quanto lavoro c’è dietro ogni capo ed il conseguente prezzo. Ma potrei continuare all’infinito…”
A quale target di clientela ti rivolgi? “La mia cliente tipo è una donna giovane, con una età compresa tra i 15 e i 35 anni, una donna femminile e intraprendente.”
Progetti per il futuro? “Sicuramente riprendere a far sfilare le mie collezioni, anche se momentaneamente mi sto concentrando sulla vendita.”
Attualmente dove possiamo trovarti e acquistare le tue creazioni? “Dal 9 al 15 aprile 2018 gli abiti e gli accessori delle mie collezioni potranno essere acquistati presso il negozio “LeArtigiane”, a via di Torre Argentina 72, a Roma. Sarò – inoltre – presente personalmente e sarò lieta di mostrare le mie creazioni a chiunque voglia venire a farmi visita. Potete contattarmi per qualsiasi informazione sulla pagina Facebook e su Instagram.”
Ph. Tiziano Toma