Creatività che si ispira ai bambini, al gioco, al passato… bambole in cui riconoscersi, a cui affezionarsi e che “sentano” di vita vera, di ricordi e di passato…
Oggi vi presento Elena e la sua Mostracci, un brand, un mondo di giochi, di bambole realizzate a mano in stoffa con passione e amore… una dedizione che trova le sue basi in una passione sviluppata dalla designer da bambina, che si è avvalorata col suo diventare ed essere mamma…
Conosciamo insieme Elena…
Come è nata la tua passione per la creatività? “Sai, se devo essere sincera credo di aver sempre avuto, fin da quando ero piccola, una vera e propria dedizione per la creatività. Mi ricordo bene quando mia mamma mi insegnava a cucire abiti per le mie bambole… Poi, negli anni, a causa di una serie di motivi, mi sono ritrovata a lasciare questa passione un po’ sopita, ma con la nascita dei miei figli è tornata evidente e ha così iniziato a farsi sentire. È stato in quel momento che ho cominciato a cucire pupazzi per loro… ed è stato proprio in questo contesto che ho chiaramente compreso che mi sarebbe piaciuto fare quello nella vita.
Cosa ti ha portato a scegliere di iniziare un’attività imprenditoriale da sola? Come ti dicevo la mia attività è – almeno in un primo momento – nata per gioco e proprio per questo motivo, per anni, è stata solo un hobby… nel momento in cui però è diventata così impegnativa – da dover decidere se fare sul serio o solo come passatempo – ho capito chiaramente che dovevo e volevo provare. Lo dovevo a me stessa, soprattutto per non avere il rimpianto di aver mollato. Poi, la spinta mi è arrivata anche dall’esigenza di voler dedicare effettivamente più tempo ai miei figli al punto che adesso, anche se lavoro molte ore, riesco a gestire il lavoro in modo da potermi dedicare a loro. Inoltre, c’è la grande molla della soddisfazione personale ovvero l’aver creato qualcosa che mi rende felice.
Quando è stato costituito il brand? Il nome del mio brand esiste da quando era un hobby, ma l’ho ufficializzato effettivamente soltanto tre anni fa, nel momento in cui ho deciso di fare sul serio ed ho aperto la Partita Iva.
Quale è la filosofia alla base del tuo brand e del suo disegno imprenditoriale? Ho iniziato a cucire con l’idea di riuscire a riportare i bambini ad avvicinarsi ai giochi semplici, quelli di una volta, quelle bambole e quei pupazzi in cui si possano anche identificare, facendo correre la loro fantasia inventando storie che gli facciano provare emozioni affettive. Inoltre, ogni volta che propongo le mie bambole non parlo (volutamente) di vendita, ma di adozione dal momento che vorrei davvero riuscire a far capire a chi le riceve che queste sono un dono speciale, un prodotto realizzato con le mani, ma partito dal cuore e che per farlo durare nel tempo c’è necessariamente bisogno di prendersene cura, a dispetto di tutti gli oggetti usa e getta che invece oggi siamo abituati ad utilizzare. Le mie bambole sono tutte diverse fra loro, proprio come i bambini, tutti diversi e per questo speciali. Ogni bambola ha il proprio nome e il documento che la accompagna al momento dell’adozione.
Parlaci del naming del brand… Direi che è un nome semplice e intuitivo. Mi è venuto spontaneo quando cucivo pupazzi buffi per i miei figli… Mostracci è un naming che deriva da “mostri fatti di stracci” e anche se oggi realizzo bambole, che non sono proprio mostri, continuo a sentirlo mio, è per questo è il mio identificativo.
Qual è la mission del tuo brand? Realizzare bambole che non siano solo oggetti, ma delle vere e proprie esperienze di vita, momenti che diventeranno ricordi d’infanzia, rendendo felici molti bambini. Infatti, il mio motto è “per una vita a colori” e tutti i soggetti sono esclusivamente sorridenti.
A quale target di clientela ti rivolgi? Sicuramente prima di tutto mi rivolgo alle mamme attente che, come me, pensano sia importante insegnare i giusti valori anche attraverso il gioco. Uno dei miei progetti, che oltretutto piace molto, è quello che ho chiamato “un pezzo di te” (http://mostracci.com/un-pezzo-di-te/)… Con questo progetto le mamme (così come anche nonne e zie) scelgono e riescono a trasmettere e a far conoscere la vera importanza dei ricordi. In pratica sono le mie stesse clienti che mi inviano alcuni abitini dei loro bambini, quelli che hanno tenuto e a cui sono particolarmente affezionate, ed io, in base alle loro richieste, realizzo loro una bambola o un pupazzo utilizzando quei tessuti.
Quali sono le principali sfide e difficoltà che un brand Made in Italy, dove ogni pezzo è unico, come il tuo deve affrontare quotidianamente? Sicuramente è fondamentale riuscire a restare sempre se stessi, facendo in modo che la propria impronta sia subito riconoscibile. Da non dimenticare che non si può puntare sulla sola quantità poiché la qualità è fondamentale. Quando parlo di qualità mi riferisco sia a quella del prodotto oltre che di quella dei rapporti umani, che spesso si instaurano con le clienti. Reputo che l’esperienza di acquisto debba essere positiva e memorabile per entrambe… Poi, ovviamente, tra le difficoltà non posso non annoverare le tasse e “tutto il resto” …
Dove trovare Elena? Elena e i suoi prodotti sono disponibili sul suo sito online (http://mostracci.com/), dotato di blog e shop, oltre che sui social Instagram (https://www.instagram.com/mostracci/?hl=it) e Facebook (https://www.facebook.com/Mostracci/?ref=bookmarks)