Il settore abbigliamento è da sempre concentrato nella rappresentazione della situazione culturale e sociale in un dato momento storico. La moda italiana si contraddistingue sul territorio internazionale per livelli di qualità e di eccellenza. Inoltre, il sistema moda ha assunto dei connotati sempre più importanti, costruendo così un ambito competitivo molto complesso sia per quanto concerne il punto di vista tecnologico oltre che quello economico, basato sul coinvolgimento di diversi comparti della moda, partendo dal settore lusso, fino ad arrivare al settore del fast fashion, coinvolgendo anche determinati elementi di carattere innovativo che hanno contribuito al raggiungimento di forme di competizione all’interno dell’azienda.
Così, le aziende, che scelgono di entrare nel mercato del settore tessile, si trovano ad essere chiamate a confrontarsi, sempre di più, con un ambiente molto competitivo, all’interno del quale risulta necessario operare con l’obiettivo di riuscire ad aggiudicarsi una condizione di superiorità strategica. È, quindi, necessaria una sempre più accurata pianificazione di tutte operazioni da mettere in atto necessarie per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Negli ultimi anni, nel fashion system, si è discusso molto sulla nascita di nuovi metodi di produzione in grado di trasformare sia il lato della domanda che quello dell’offerta.
Proprio al fine di poter implementare una strategia competitiva che sia in grado di fronteggiare la complessità del mercato e di conseguenza di raggiungere dei vantaggi competitivi, diverse case di moda hanno optato per una strategia del co-branding ovvero affiancare al segmento lusso, un segmento del fast fashion che sicuramente può essere considerato come delle vere e proprie forme di capi di abbigliamento low cost in riferimento alla moda, in modo da renderlo accessibile ad una platea più ampia di potenziali consumatori.