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La mia matita. Il mio fil rouge… Cristina

Giovane e versatile. Piena di progetti, lavorativi, artistici e personali. Fatica a fermarsi.

La sua mente è un insieme di idee affascinanti che si uniscono si fondono per definire nuove soluzioni, soluzioni affascinanti che non possono non ammaliare.

Non ha paura delle sfide, la motivavano. È pronta a correre, a provare verso il suo sogno e la sua realizzazione.

Lei, spirito libero e creativo è il risultato delle sue esperienze, dei suoi viaggi, un elemento molto importante che ha fortemente inciso e condizionato il suo modo di essere. È da questi che lei tre la sua curiosità, l’amore per l’insolito e la scoperta.


È lei, Cristina Daminato giovane product designer e architetto.

Cristina classe 1986 è mamma e designer per scelta e per passione.

Parlando di sé e del suo lavoro-amore mi confessa che la sua matita è il vero fil rouge della sua arte e creatività in quanto elemento che la conduce e la guida tra le idee e la ceramica.

Durante gli studi in architettura presso l’Università La Sapienza di Roma la creativa ha partecipato a vari concorsi, nel 2011 ha vinto il concorso internazionale “Prati Grows Up” con il progetto Strariprati (in guiria Thomas Herzog). Dal 2013 Cristina collabora con lo studio Castiglia Associati accrescendo le sue competenze in industrial, interior e product design, e nel 2014 si è trasferita col marito in un piccolo paese nella campagna umbra. Questo cambiamento di localizzazione ha impattato sulla sua sensibilità creativa e scelte in quanto la vicinanza con la natura condiziona le sue creazioni e il suo modo di progettare.

Il vero cambiamento, la svolta di Cristina si va a delineare due anni fa, nel 2016 quando ha fondato la start-up Mud is Mood, lanciando la sua prima collezione di oggetti autoprodotti. La collaborazione con l’artista e tecnologo della ceramica Nicola Boccini le permette di sviluppare tecniche innovative e sperimentazioni su nuovi materiali.

L’artista ama sviluppare progetti che combinano estetica e funzione, e che possano esprimere il suo Mood.

Conosciamo insieme Cristina e la sua ispirazione…

Come è nata la tua passione per la creatività e in particolare per il design? 
“La passione per la creatività? Penso sin da bambina! Ho sempre amato disegnare, dipingere e anche scrivere racconti di fantasia… l’amore per il design, invece, è nato più avanti, in età adulta. Nonostante il mio percorso di studi inerente, devo ammettere che questo mondo ha iniziato ad affascinarmi quando ho iniziato a lavorare a Milano e da quel momento è stato un crescendo. La passione si è andata consolidando quando ho iniziato a progettare oggetti/complementi d’arredo, e, se devo scegliere un momento, è stato quando ho collaborato con lo studio Castiglia per la realizzazione di una collezione di tavoli. Ho capito che ero portata per la progettazione di piccoli oggetti piuttosto che per grandi architetture: mi affascinava lo studio del dettaglio, della forma e della funzione, e piano piano sono venuti a galla i miei talenti…”

Raccontaci l’inizio della tua carriera… “Appena laureata ho svolto lavori saltuari e ho viaggiato… ho trascorso un mese a Dublino per perfezionare l’inglese, poi mi sono trasferita a Milano, dove ho lavorato per circa un anno. Nel Settembre 2013 ho svolto uno stage per lo studio Castiglia Associati di Terni, che opera da oltre 35 anni nel design industriale e di interni a livello internazionale… da quel momento collaboro con loro come freelance. Inoltre, mi sono abilitata ed iscritta all’albo degli architetti nel 2013 e nei primi 3 anni ho portato avanti progetti di vario tipo: dall’urbanistica, alla rigenerazione urbana, alle piccole ristrutturazioni, al disegno industriale, collaborando con altri studi di architettura e con la pubblica amministrazione… Lo devo ammettere, un lavoro molto duro e soprattutto non sempre retribuito. Grazie alla Castiglia Associati ho avuto la possibilità di seguire un cliente straniero in completa autonomia disegnando per l’azienda un’intera linea di prodotti (mobili).”

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Da architetto a designer indipendente… Dopo la laurea magistrale in Architettura hai deciso di iniziare a progettare e a creare oggetti di design industriale e poco dopo hai scelto di intraprendere una tua attività fondando nel 2016 la start up Mud is Mood. Parlaci di questa scelta…“Mud is Mood è un progetto meditato a lungo. Prima di fondare la mia start-up ci ho lavorato per più di un anno. Ho scelto di spostare il mio ambito professionale verso il design industriale, e in particolare sul design del prodotto, perché è il lavoro che amo maggiormente. Progettare oggetti che fanno parte della vita quotidiana dà grandi soddisfazioni e la loro concretizzazione fisica e pratica è la parte più emozionante. Come ho letto una volta in un articolo su Marcel Wanders, “Il design è una forma di ispirazione. Un modo di vedere il mondo che ci circonda, un tipo di approccio con cui vivere la propria quotidianità”, è questo che mi spinge tutti i giorni a seguire questa strada da designer indipendente, sebbene lunga e tortuosa. Lo so, non è facile raggiungere i propri obiettivi, ma non bisogna mai fermarsi e soprattutto mai smettere di sognare.”

La tua prima collezione Intersezioni, vede la combinazione di una serie di oggetti semplici con varie funzioni… a cosa ti sei ispirata? “L’idea alla base di Intersezioni è realizzare un oggetto giocoso che può essere composto, scegliendo forme, colori e funzioni, in base all’umore dell’utente finale. L’idea è creare una serie di forme semplici che diventano complesse, tramite la loro composizione. Per quanto concerne i colori, l’ispirazione viene dai profumi, dai sapori e dai paesaggi della mia terra, l’Umbria. Ambisco a sviluppare una giusta mescolanza di forme pure e colori piacevoli, quali fattori che possono influenzare positivamente l’umore delle persone…”

Come mai hai deciso di creare questo brand? “Mud is Mood nasce per ideare, produrre e vendere oggetti di qualità. Vuole  creare un luogo di condivisione tra creativi e aziende, unire il mondo del design con quello dell’artigianato, rispondendo con attenzione alle esigenze e al gusto contemporaneo, mantenendo una particolare attenzione all’innovazione. Mud is Mood non nasce solo come brand e studio di progettazione, ma anche – e soprattutto –  come piattaforma per innescare collaborazioni trasversali. Oggi sono desiderosa di ampliare la rete che ho sinora creato per generare dinamiche interessanti sia sul mio territorio che in un ambito internazionale, procedendo a piccoli passi.”

Parlaci della scelta dei materiali… “Per i miei prodotti scelgo il gres porcellanato all’esterno laccato con una gamma di smalti opachi, che studio e scelgo in modo diretto. A breve incrementerò la varietà sia di materiali che di prodotti; il primo che aggiungerò sarà il legno. Per le prime collezioni ho selezionato il gres per le sue caratteristiche, ovvero leggerezza, sottigliezza, resistenza allo sfregamento e all’usura, estetica. Lo studio tecnologico dei materiali ceramici l’ho realizzato in collaborazione con l’artista e tecnologo Nicola Boccini…l’impasto da lui studiato è molto resistente, nonostante gli spessori minimi, e permette la realizzazione di oggetti che possono contenere liquidi alcolici, resistendo alla fermentazione senza degradarsi. Con Nicola abbiamo anche iniziato un progetto, che porteremo avanti insieme, volto a sviluppare e a lavorare al meglio una porcellana traslucida, da lui studiata e brevettata.”

Lo scorso anno hai partecipato al Fuorisalone 2018 a Milano nel gruppo di designer autoprodotti selezionati da Source, parlaci di questa esperienza…“La mostra si chiamava “Lovely Waste” ed era dedicata alla sostenibilità e alla progettazione circolare. Questo è stato il mio esordio al Fuori Salone, un primo obiettivo raggiunto, ma anche un punto di partenza. L’esperienza mi ha permesso di instaurare una rete di contatti poichè ho avuto l’opportunità di conoscere molti designer emergenti ed affermati, a cui spero di potermi presto unire… Infine ho anche trovato un interessante piattaforma di vendita in nord Europa, che spero presto si possa attivare.”

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In programma hai la partecipazione ad altri eventi, quali?“Da settembre si riparte alla grande con tanti impegni, il più importante sarà la partecipazione alla Bologna Design Week nel BDW Market dal 25 al 29 settembre presso il Teatro Comunale. Sono stata selezionata per far parte di un collettivo di designer, grafici, illustratori e progettisti che in quell’ambito avranno l’opportunità di esporre le loro creazioni e venderle.”

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Quali sono le principali sfide e difficoltà che una designer emergente come te deve affrontare quotidianamente? “Se devo essere sincera le difficoltà che devo affrontare ogni giorno sono diverse. Sono partita autofinanziandomi, sostenendo da sola i costi di prototipazione e di messa in produzione delle collezioni. Lo riconosco, è stata una sfida e un rischio, ma pian piano stanno arrivando le prime soddisfazioni. Una ulteriore difficoltà è trovare aziende o artigiani sul territorio con cui collaborare. Venendo, purtroppo, da un lungo periodo di crisi, risulta complesso che in queste realtà investano effettivamente e concretamente nel sostegno dei nuovi progetti, soprattutto nel caso in cui non sappiano garantire un risultato certo. Nonostante tutto e le complessità sono davvero orgogliosa e felice per le persone che ho incontrato, soprattutto giovani, con cui ho creato delle sinergie che spero ci porteranno lontano…”

Progetti per il futuro? “Tanti. Oltre alle collezioni realizzate in autoproduzione mi piacerebbe iniziare a collaborare con aziende, sviluppare progetti avendo la possibilità di fare ricerca e sperimentare su materiali e tecnologie differenti. Un nuovo progetto in partenza, invece, è la novità di questi giorni, la collaborazione con Monolocale, un webshop che Alexandra, francese di Nizza, e Anna, milanese di origine, hanno creato; radicate ad Oslo da anni hanno deciso di portare in nord Europa la tradizione, il colore e la matericità del sud, scegliendo oggetti unici, creati da artigiani e designer europei, tra cui i prodotti Mud is Mood. https://www.instagram.com/monolocale.shop/ “

Le creazioni di Cristina sono in vendita presso la Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia e si possono acquistare anche online su Etsy o contattando direttamente la designer su Instagram.

Cristina è disponibile a fornire informazioni e soddisfare richieste ed ordini personalizzati.

Follow Cristina sul suo sito e sui suoi canali social

(Facebook, Instagram, Pintarest)

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Francesca Rizzi

Consulente Manageriale
& Sustainability Manager

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