Se penso alla lettura credo che questa sia stata da sempre una parte estremamente importante della mia vita…
Definire la lettura un’attività mi sembra davvero “strano” perché per me la lettura è una vera e propria passione. Lo è oggi. Lo è stata o ieri. Questo però non significa che sia sempre stato così in tutti i momenti della mia vita.
Ho passato anni a divorare libri.
Sono cresciuta a pane e Hemingway… mi ricordo come ieri quando mio padre a 4 anni mi leggeva quel capolavoro senza tempo che ancora oggi mi affascina… “Il vecchio e il mare”.
Posso dire di aver provato a leggere qualsiasi cosa. Non credo di aver un genere che non amo perché qualsiasi libro, anche quello che è più lontano dal tuo modo di essere, di vivere e, quindi, anche dai tuoi gusti rappresenta un valore, una fonte di cultura e di crescita.
Tante volte in passato mi è capitato di pensare al senso della lettura che stavo compiendo e di che cosa mi aveva effettivamente trasmesso o insegnato. Oggi posso dire che non sempre si comprende subito il valore e le parole che troviamo dinnanzi, ma questo non toglie loro valore o un insegnamento intrinseco.
Affermo questo perché alcuni libri mi sono apparsi scorrettamente inutili o privi di significato. Dico con sicurezza che mi sbagliavo. Ogni libro è una fonte, è come un matto cibo di noi stessi che ci porta a crescere e ad evolverci.
Parole che magari oggi ci sembrano prive di significato potranno assumere un potere incredibile nel futuro.
Io leggo perché…
perché quando leggo costruisco me stessa, vivo le mie passioni, scalo le montagne mentre mi affascini ad osservare un vecchio col solco sul viso e Willy Wonka produce cioccolato che Harry Potter scarta sul treno e Coco Chanel evita da degustare.
Leggo perché amo farlo e non riuscirei a non farlo…