Il voto “F” è stato ricevuto da ben i tre
quarti delle principali aziende di moda e abbigliamento per i loro sforzi per passare all’energia pulita in un nuovo indice di sostenibilità. Un dato che fa pensare e che decreta la necessità di agire.
Tale risultato è quanto è senesi dalla classica 47 dei migliori marchi sul mercato nella sua Fossil-Free Fashion Scorecard. Emerge che l’ONG ambientale Stand.earth ha nominato giganti del settore come Under Armour, Prada e Lululemon tra alcuni dei peggiori trasgressori.
Da non dimenticare che un nuovo rapporto pubblicato dall’organizzazione no-profit ambientale statunitense Stand.earth, ha nominato marchi di moda come Lululemon, LVMH e Prada tra quelli che hanno registrato i
peggiori risultati in termini di sforzi per l’azione per il clima.
Si evidenza che andando ad esaminare 47 marchi globali sul mercato, la Fossil-Free Fashion Scorecard ha assegnato a 35 aziende un voto “F” per l’efficienza energetica e la transizione verso l’energia pulita attraverso le loro catene di approvvigionamento.
A sottolineare questo importante e preoccupante dato è quanto hanno rilevato i ricercatori di Stand.earth che hanno anche studiato l’uso da parte delle aziende di materiali sintetici a base di combustibili fossili, come il poliestere, nonché il loro record pubblico sulla definizione di obiettivi di riduzione delle emissioni. Per il voto complessivo dei marchi, che calcola la media delle prestazioni in diverse categorie, i ricercatori hanno assegnato a 20 aziende un punteggio “F”, 17 etichette un punteggio “D”, 9 sono state classificate “C” e solo una, Mammut, un “B-“.