Sempre di più si parla di Fashion-Tech, ma di cosa si tratta davvero?
Oggi la tecnologia sta entrando ed è entrata in modo prepotente all’interno del mondo della moda.
In questo contesto per “tecnologica” non ci si riferisce ad un mood futuristico, ma quanto piuttosto una traiettoria, precisa ed inarrestabile, che la moda sta prendendo.
In tale frangente ci si riferisce alle più recenti tecniche di stampa in 3D per gli abiti, di camerini e alle sfilate virtuali che si basano sulla piena implementazione dell’intelligenza artificiale.
Se fino a poco tempo fa l’e-commerce appariva come una grande novità oggi non è più così. Ci troviamo in un contesto in cui il binomio moda e tecnologia è forte e crescente al punto che questi due mondi apparente distanti stanno “correndo” in modo veloce e il loro incontro è assolutamente inevitabile.
La Fashion Tech investe e occupa, quindi, i processi di produzione e di creazione delle materie prime. La Fashion Tech è qualcosa di più perchè entra anche nello spettro della virtual/shopping experience già impiegata nel retail e della personalizzazione dei prodotti.
Possiamo così affermare che l’interazione uomo-macchina si condensa e si sviluppa nell’interazione moda-tecnologia. Movimenti, sensori, fibre e polimeri attraversati da fili invisibili e fotoluminescenti trasformano le creazioni in involucri futuristici. Forme come nuvole si muovono sui corpi sensibili alla luce e capaci di immagazzinare energia solare, utile a ricaricare il vostro smartphone. Abiti in fibre di carbonio per lo sport, compatibili con le attività lavorative di forze di polizia o personale medico. Tessuti intelligenti, adattivi verso mutate condizioni di temperatura e luminosità, Inchiostro e tecnologia danno vita a tessuti cangianti. Biomedica, medicina e forma si incontrano e interpretano nuove possibilità estetiche. Dando all’idea stessa di abito un significato totalmente nuovo. Indossare diventa, adesso, vivere con l’abito. Ascoltare, lasciarsi ascoltare da fibre e linee.