Oggi vi presento Eleonora e il suo brand Modart.
Modart è un progetto, un sogno, un marchio rigorosamente Made in Italy ed handmade che nasce dalla passione e dalla creatività della giovane fashion designer che spinta da un’esigenza personale ha scoperto una vera e propria attenzione e dedizione al mondo della moda e della creatività.
Un brand che fonde ambizioni ed etica e che si fonda sul concetto di qualità, slow fashion e rispetto…
Conosciamo insieme Eleonora e la sua Modart…
Come e nata la tua passione per la moda e per la creatività? “La mia passione per la moda è nata sia per esigenza che per gioco. Sai, ho sempre amato vestire in un modo “particolare”, ma molto spesso i miei gusti non venivano rappresentati in commercio e, per questo motivo, forse per gioco, ho deciso di frequentare un corso base di taglio e cucito e in quel contesto, in un attimo, è nato l’amore. È stato un vero e proprio colpo di fulmine che mi ha travolto. Mi sono così iscritta in accademia ed ho iniziato il mio percorso formativo per coltivare la mia grande passione. C’è sempre stata dentro di me una pulsione, un bisogno di esprimermi, una voglia di creare, che è emersa quando ho davvero scoperto il mezzo per farla uscire.”
Quando è stato costituito il brand? “È avvenuto tutto in modo naturale, ho così iniziato a lavorare come sarta durante gli studi, e questo mi ha permesso di comprendere meglio come è costruito un abito, avendo la possibilità di studiarlo “dall’interno”. Diplomata in accademia ho iniziato a sentire l’esigenza di esprimere la mia creatività e dare forma al mio stile e nel 2015 intrapreso questo viaggio: raccontare con delle capsule collection chi sono e continuando a lavorare anche su abiti su misura e al restyling di capi.”
Quale è la filosofia alla base del tuo brand e del suo disegno imprenditoriale? “Ho iniziato a pensare ad un mio brand nel momento in cui ho capito di avere uno stile ben preciso da far conoscere. Il mio stile è una sorta di MUSH UP di forme, mi piace giocare sul “mescolare” stili diversi e soprattutto con richiami a forme orientali, ma confezionati con tessuti e colori “all’occidentale”. Un esempio su tutti – a mio parere – sono i pantaloni “taglio alla turca” che sono un must nella mia produzione, maxi maglie dal taglio kimono molto versatili ed adattabili a donne di ogni età e dalle diverse esigenze, da abbinare a cardigan over, cappelli e colli che ne arricchiscono l’outfit. Ho poi iniziato a realizzare i miei capi con tessuti ecologici rendendoli ancor più preziosi. Canapa, cotone biologico, bambù, ortica, sono alcune delle fibre che utilizzo. Tutto questo mi ha permesso di conoscere una moda diversa, che vedo come una vera rivoluzione. L’industria della moda è la seconda industria inquinante al modo, e questo ci deve far riflettere. Abbiamo questo modo di acquistare abiti con il solo interesse di averli, a volte non vengono neanche indossati, e lo smaltimento praticamente non esiste, questo fa si che la nostra vanità e il nostro bisogno di avere ci sta offuscando e l’ambiente, la nostra unica casa, ne sta risentendo. Ecco perché ho iniziato a fare un diverso modo di fare moda.”
Parlaci del naming del brand… “Modart è inteso come moda artigianale – fare moda – in contrapposizione al metodo industriale. Con questo termine vorrei indicare l’artigianalità, l’unicità della mia produzione, i pezzi unici. Realizzando anche capi su misura, con questo naming, voglio esaltare anche la personalità che ogni mio cliente possiede e con il mio aiuto farla uscire.”
Qual è la mission del tuo brand? “La mission del mio brand: “QUALITY NO QUANTITY”. È ciò in cui credo: qualità. Inoltre, mi sono appassionata al tema della slow fashion legandolo all’utilizzo di materiali ecologici, tessuti naturali, soprattutto in fibre vegetali. Questo condensa e racconta quanto che vorrei dal mio brand: pochi pezzi, di ottima qualità e con l’utilizzo di ottimi tessuti… cosa che però oggi è difficile avere. Sulla base di questo utilizzo tagli abbastanza regolari (tuniche, forme over, maxi maglie) e realizzo i miei capi in particolare con il jersey poiché questo materiale mi permette una maggiore vestibilità attraverso la quale riesco ad accontentare un target più ampio.”
Quali sono le principali sfide e difficoltà che un’artigiana Made in Italy come te deve affrontare quotidianamente?“Le sfide principali per una artigiana come me sono rappresentate in primo luogo dalla necessità di avere una piena “versatilità” nelle competenze… insomma, bisogna saper fare un po’ di tutto. In primis è fondamentale saper fare il proprio lavoro, poi ci sono le foto, i social, la pubblicità, la vendita… e, come si dice, è fondamentale “stare sempre sul pezzo”. Questi elementi figurano imprescindibili soprattutto in un periodo storico dove la competizione è altissima e la sartorialità, in quanto processo lento, non viene molto presa in considerazione, anche se devo ammettere – se conosciuta – è molto apprezzata.”
Progetti per il futuro? “Sicuramente continuare su questa strada, crescere, studiare, aggiornarsi e lavorare sempre sulla qualità, i materiali il tutto nel rispetto dell’ambiente.”
Attualmente dove possiamo trovarti e acquistare i prodotti? “Il mio laboratorio è in un piccolo paese del centro Italia (Borgo Velino, Rieti), ho uno show room che ho aperto da poco nel centro storico di Rieti, ma attraverso Facebook ed Instagram sono ovunque. Sui miei canali social potete vedere le mie creazioni e chiedere qualsiasi info sugli abiti, sono sempre a disposizione.”