Oggi parliamo di tradizioni, di cerimonie e di sogni.
Affrontiamo il tema dell’amore e, conseguentemente, quello del matrimonio che costituisce il momento in cui tale sentimento trova piena concretizzazione.
Noi donne, per definizione siamo identificate come coloro che sognano questo momento e l’abito bianco da quando sono piccine…
Entriamo, quindi nel mondo della sposa, alla scoperta di un “pezzo di storia” e di competenza della fashion designer Adriana Scopellitti…
Adriana ha cominciato a realizzare questo tipo di abito nel 1988, quando un grosso Atelier di Genova centro, le chiese di collaborare. Parlando della sua esperienza la stilista mi racconta alcuni aneddoti e momenti, ed afferma “Mi ricordo bene la mia titolare, Attilia… ogni qualvolta le consegnavo l’abito finito, lei lo metteva subito sul manichino e si sedeva sulla poltrona dove si fermava per alcuni minuti e lo fissava attentamente, guardava le forme, il colore, le cuciture, il taglio e… restava a fissarlo incantata…”
Con emozione Adriana mi spiega “Mi ricordo come ieri quando un giorno Attilia mi disse che la mia fattura a mano aveva un “qualcosa” di magico, ovvero quell’elemento, quella caratteristica, quella sorta di firma che serve per vestire le spose.” E continua “Poi, Attilia, dopo nemmeno sei mesi di collaborazione, mi propose persino la società.”
Da quel giorno Adriana ha realizzato abiti da sposa su misura, commissionati da spose che non vogliono il solito abito già visto, ma qualcosa di particolare. Inoltre, a volte la stilista confeziona qualche abito da sposa per ispirazione propria e, questo, di solito le fa scattare anche solo l’immaginazione di una parola, di un piccolo evento di vita vissuta.
Solitamente Adriana si ispira anche ai piccoli gesti propri della vita quotidiana, alle piccole cose che però rendono “pieno e grande” il senso della vita.
Parlando della tipologia e dello stile di abiti da sposa che tratta Adriana afferma “Non ho una vera e propria tipologia fissa di abiti. Basta pensare che ultimamente ho realizzato ben cinque abiti, tutti fortemente diversi l’uno dall’ altro, sia nella linea che nello stile.” Spiegandomi questa affermazione approfondisce “Sai il tutto, come opera la mia mano, la mia ispirazione… è connessa in modo indescrivibile al mio “es” e, quindi a come davvero mi sento interiormente, a quanto provo, a ciò che i miei occhi riescono a vedere in quell’istante.”
Adriana ha realizzato il suo ultimo abito da sposa per una cara amica, anche lei una stilista Viviana, una bellissima ragazza di origine greca.
Adriana è sensibilmente emozionata e lo si coglie dai suoi occhi, dalla sua voce, mi confessa “Viviana è una giovane che brilla per semplicità e dolcezza. È una ragazza a cui sono molto legata e proprio per questo ho voluto più che mai far risaltare le sue qualità, mantenendo presenti le sue origini e le sue tradizioni.”
Continua “Viviana, la prima volta che mi spiegò come si immaginava il suo abito, mi disse: “Adriana voglio un abito semplice, più semplice è, meglio sarà”…” Adriana si ferma, ci guardiamo e continua “Non dimenticherò mai la prima volta che le misurai l’abito, lei era emozionata mi disse: “amica mia, è molto più bello di come me lo sarei mai aspettata. Hai superato ogni mia aspettativa, è l’abito dei miei sogni.””
Gli occhi di Adriana brillano al punto che mi dice “Questo volevo sentire quel giorno: “L’abito dei miei sogni”. La mia felicità era immensa.”
Come riconosce la stilista la realizzazione di un abito da sposa è difficile perché richiede di creare un abito che sia in grado di far sentire la sposa una regina. Bisogna, infatti, creare l’abito in base a quello che immagina la sposa e a come vorrebbe vedersi quel giorno. Per riuscire a conseguire tale obiettivo è fondamentale tenere in considerazione tanti accorgimenti tecnici, bisogna fare tante prove alla sposa, perché tendenzialmente le spose sono molto esigenti e si rivolgono alla sarta in quanto richiedono più attenzione delle normali spose che preferiscono acquistarlo già pronto.
Adriana afferma che non sempre il modello che ti chiedono le spose è quello che poi viene effettivamente realizzato perché a volte ad ogni prova la sposa richiede dei cambiamenti. è in questo caso che la stilista che svolge il lavoro in modo sartoriale diventa fondamentale poiché deve trovare la soluzione giusta per rendere il sogno realtà! Secondo Adriana è proprio in questa fase che il suo sguardo che “scruta dentro l’anima” deve cercare e riuscire a leggere oltre quel corpo, chiedendosi “Oltre quel corpo che c’è?”. In questa fase inizia il vero dialogo sposa-abito-sarta poiché Adriana inizia a parlare con la sposa, si fa raccontare qualcosa della sua vita e da li scatta nella stilista “la molla” che le fa trovare l’idea giusta.
Secondo Adriana create un abito da sposa è difficile perché significa bisogna realizzare un sogno che si presumi duri una vita!
Secondo Adriana tutte le spose dovrebbero provare quanto sentito da Viviana ovvero la sensazione di “sentirsi una fatina del mondo delle fiabe!” provando amore e incanto per l’abito.
CURISITÀ – il significato dell’abito da sposa: il passaggio
Il vestito nuziale riveste il ruolo di simbolo perché indossato in un momento particolare e importante. Costituisce l’abito con cui si esce dalla casa dei genitori e ci si avvia a costruirne una nuova e diversa: è quindi un momento in cui si riconosce il passaggio tra l’essere figlia e l’essere moglie.
Storicamente era questo passaggio di “manus” ad essere attestato il giorno delle nozze, perché la donna rimaneva in palese stato di minorità, passando ella dalla sottomissione paterna a quella maritale. Un particolare fondamentale del matrimonio era l’aspetto della procreazione e quindi della discendenza. Non per niente l’attestazione della verginità della sposa era requisito fondamentale molto documentato. La verginità della neo-sposa era garanzia della legittimità della futura prole e garanzia della futura fedeltà della moglie. Questo era elemento imprescindibile dell’educazione della fanciulla, preoccupazione primaria della madre, premessa fondamentale per un buon matrimonio, origine di riti e tradizioni antichi più o meno pubblici.