Il significato di “circolare” è quello di un percorso che continua a ritornare sugli stessi punti. Il significato di “economia” è che si tratta di un sistema di commercio e industria attraverso il quale viene prodotta e utilizzata la ricchezza di un Paese. Quindi, “economia circolare” è un sistema economico basato sull’utilizzo di risorse rinnovabili, sull’eliminazione degli sprechi e sul riutilizzo e riciclo dei beni materiali.
L’economia circolare è il nuovo paradigma economico sostenibile che mira a preservare il valore di prodotti e servizi nel tempo e a svincolare lo sviluppo di imprese e territori dal consumo di risorse naturali esauribili. La transizione verso un’economia circolare può portare numerosi benefici: tra cui la riduzione della pressione sull’ambiente, l’ottimizzazione della disponibilità di materie prime e l’impulso all’innovazione e alla crescita economica.
I vantaggi dell’economia circolare riguardano anche le imprese, che possono creare in sei fasi un valore circolare:
1) Utilizzare energie o risorse rinnovabili per i processi produttivi.
2) Produrre e approvvigionarsi con materiali riciclati o riutilizzabili.
3) Progettare prodotti che riutilizzano parti alla fine del loro ciclo di vita.
4) Adottare tecnologie innovative.
5) Ottimizzare il consumo di risorse nel ciclo produttivo.
6) Creare una sorta di programma di “logistica inversa” per recuperare i prodotti dal mercato, rigenerarli e reimmetterli sul mercato.
I principi delle 3 R sono:
● Riduzione: produrre beni e servizi utilizzando meno risorse naturali.
● Riutilizzo: prolungare la vita utile del prodotto invece di buttarlo o crearne uno completamente diverso.
● Riciclaggio: smaltire i rifiuti nel modo giusto e trasformarli in nuove risorse.
Questi sono gli elementi chiave della moderna economia circolare. Tre approcci diversi ma con un obiettivo comune: garantire un sistema di crescita sostenibile in cui i rifiuti siano sinonimo di risorse.