Dicono che non sono le persone a fare i viaggi, ma sono i viaggi a fare le persone.
Questo è il caso di Valentina e della sua Valevu.
Valentina, Toscana, di Lucca, classe 1978, architetto sino al 2012. Oggi fashion designer.
Dopo sette anni di attività come architetto Valentina, nel 2012, ha deciso di prendersi un momento di pausa, per sé stessa per comprendere quale fosse la sua vera strada dal momento che il suo impiego non la soddisfaceva e gratificava adeguatamente.
Caricata la valigia in aereo Valentina ha “fatto tappa” per un paio di mesi per Chicago, dove ha avuto la possibilità di lavorare per uno studio di Design intraprendendo l’esperienza che le ha letteralmente cambiato la vita insegnandole moltissimo.
Così quel giorno, di quel lontano 2012, Valentina ha cambiato la sua vita lavorativa ritrovandosi oggi, qui, con l’ambizione di dare un piccolo contributo per far riemergere l’artigianato italiano e le sue tradizioni.
Conosciamo insieme Valentina…
Come è nata la tua passione per la moda e in particolare per gli accessori (borse)… “Se devo essere completamente onesta io non sono mai stata una persona che seguiva la moda a punto che per me magazine di moda, brand noti per me risultavano perfetti sconosciuti (ora un po’ meno per forza di cose). Inizialmente ho vissuto questa mia situazione come una sorta di colpa, di difetto. Invece, poi ho capito che questa “mancanza” fosse la mia vera forza perché mi ha permesso di non risentire di influenze esterne, ma portare effettivamente avanti le mie idee. La mia ricerca e ispirazione parte dalla strada, dall’osservazione delle abitudini… l’elaborazione di ciò che percepisco si trasforma in borsa.”
Raccontaci l’inizio della tua carriera… “Il mio progetto è nato nel 2015, per gioco, a casa di un’amica con cui convivevo in quel periodo… Era un periodo difficile per me, uno di quelli in cui tutto mi sembrava difficile e avevo (tra l’altro) ricevuto l’ennesima delusione lavorativa. Così io e la mia amica – per scherzo – abbiamo cucito la prima borsa con una macchina da cucire da pochi euro, che avevamo comprato a metà…io mi ero fatta regalare dei materiali di campionario che sarebbero stati buttati, lei ci metteva la pazienza nel cucire. È stato in quel modo che è nato il primo modello (che ancora oggi è apprezzatissimo) e poi è subito nata ufficialmente Valevu.”
Cosa vuoi comunicare tramite le tue creazioni? “Le mie scelte sono costantemente influenzate dai miei studi e la mia passione per l’architettura e la geometria. Sono sempre alla ricerca costante della relazione funzione – forme minimaliste – materiali particolari. Valevu produce serie di pochi pezzi proprio per valorizzare un lavoro di tipo artigianale.”
Parlaci della scelta dei materiali… “I materiali che utilizzo sono la “tanto discussa” pelle e i tessuti, entrambi sono tradizione propria della terra in cui vivo e in cui sono cresciuta. La pelle è natura, vive e ha una vita infinita, lavorarla mi genera emozioni forti. I tessuti mi hanno sempre affascinato molto, quel mistero di trama e ordito che genera intrecci meravigliosi…”
Quali sono le principali sfide e difficoltà che una fashion designer come te deve affrontare quotidianamente? “La più grande sfida è la progettazione di un oggetto che voglio sia semplice. ma che deve generare interesse, deve piacere al pubblico. Soddisfare i gusti delle persone che mi seguono è la più grande sfida. Poi ci sono le sfide legate al partire da zero, senza aiuti, ma solo con la tua forza e quella di chi ti sostiene.”
A quale target di clientela ti rivolgi? “Al momento la mia clientela sono donne dai 30 ai 60 anni. Donne mature, donne che cercano una borsa che sia funzionale ma al tempo stesso bella e resistente.”
Progetti per il futuro? “Prossimo futuro è il pubblico maschile. Da diverso tempo ci sto lavorando ma è difficile, si tratta di un pubblico molto esigente e di gran gusto. Inoltre, lo ammetto, forse sono anche un po’ intimorita.”
Attualmente dove possiamo trovarti e acquistare le tue creazioni? “Io vendo le mie micro-collezioni esclusivamente online su www.valevu.com o sui miei canali social FB-Instagram. Collaboro in esclusiva con un negozio in centro a Prato “Più sale”. Non amo molto i negozi, ma per Donatella, la titolare, ho fatto un’eccezion; lei è una creativa come me e siamo affini per molti versi.”