Mercoledì 20 settembre, in occasione della Milano Fashion Week si è aperto il temporary store Nemanti.
Una serata unica, dove Paola Caracciolo, la founder e stilista ci ha accolti nella sua “casa” e nel suo “mondo” raccontandoci la sua esperienza con la semplicità e l’efficacia di chi ama profondamente il proprio lavoro e lo svolge – ogni giorno – con serietà e costanza.
Complimenti a Paola, una grande donna, che ha avuto il coraggio di cambiare l’azienda portandola al rebranding ponendo i suoi valori al centro della sua attività rendendoli gli elementi alla base dei prodotti che offre.
A quattro anni dalla sua fondazione Opificio V ha modificato il suo nome in Nemanti Milano con l’obiettivo di esaltare e celebrare l’internazionalizzazione. Nonostante il rebranding le caratteristiche distintive del marchio, ovvero l’eleganza e la cura estetica (elementi tipici del Made in Italy), sono stati mantenuti e si sposano con l’introduzione e l’utilizzo di nuovi materiali.
Numerose le novità anche a livello societario come il nuovo socio, il business angel Sebastiano Cossia Castiglioni, che da diversi anni investe con successo nel mondo vegan.
Contestualmente all’inaugurazione del temporary store sono state presentate in anteprima le collezioni autunno-inverno, unitamente alle anticipazioni della prossima primavera.
Un brand unico per una location di tutto rispetto nonché la suggestiva cornice di Brera e dello Spazio Fiorichiari (civico 9) che ospita il temporary shop di Nemanti per l’intera durata della Fashion Week.
“Il luogo scelto per la presentazione e la sfilata incarna le atmosfere e i gusti di quella Milano che intendiamo omaggiare con il nostro nuovo brand – spiega Paola Caracciolo, founder di Nemanti Milano – una realtà rivolta non solo a chi ha operato una scelta di vita cruelty free o green, ma a chiunque abbia a cuore l’artigianalità italiana di qualità come sinonimo di stile ed eleganza.”
Nemanti Milano si caratterizza per un forte focus verso il prodotto contraddistinguendosi anche per una radicata cultura del rispetto per gli animali e per l’ambiente cosicché si impegna ad utilizzare tessuti di origine vegetale, spesso frutto di riciclo o riuso, e a impatto ambientale prossimo a zero.
Forte è anche l’attenzione verso la tradizione e il lavoro: l’azienda produce in Italia nel distretto marchigiano e a Parabiago. “Il nostro intento – conclude Caracciolo – è quello di sostenere il valore dei nostri maestri artigiani contro il dilagante fast fashion, anche perché realizzare una scarpa vegan di qualità richiede un impiego maggiore di risorse e tempo rispetto a una scarpa in pelle”.
Il prodotto è il risultato della combinazione di tradizioni, eleganza, innovazioni tecnologiche e rigido codice etico; la collezione uomo spazia dai classici modelli Oxford, monkstrap, polacchino e mocassino alle sportive sneakers, mentre quella della donna si compone di Oxford, slip-on e stivaletti accanto ad una ricca varietà di altri modelli: flats, décolleté, sandali e stivali.
Partner dell’evento di presentazione è la cantina toscana Querciabella di Castiglioni, nota per la produzione di vini da agricoltura biodinamica.