Un percorso importante, fatto di cambiamenti e di crescita continua è quello che contraddistingue Alessandra.
La giovane fashion designer riconoscendo come ogni esperienza ha costituito per lei una tappa fondamentali che le ha permesso di ampliare le sue conoscenze e di costruire il suo stile mi racconta il suo percorso formativo… “Da Cagliari a Milano, da Milano a Rimini, passando per aziende importanti come quella di Antonio Marras che ha lasciato in me un’impronta forte, visibile in alcune delle mie collezioni, sono poi tornata in Sardegna con l’intento di portare avanti il mio progetto di produzione handmade in Sardegna. Non solo collezioni di moda, quanto più una fusione tra artigianato, tradizione e innovazione.” afferma Alessandra e, parlando della sua ispirazione continua “
Le tradizioni Sarde si fondono con l’artigianato tipico di tutta l’Isola. Ogni pezzo condivide anche un’attenzione particolare per l’ambiente in modo da riuscire a contribuire positivamente agli impegni sociali e di salute che si dovranno affrontare negli anni a venire.”
Questa visione di Alessandra è chiaramente intuibile e percepibile all’interno del suo brand sia dal suo naming “Alessandra Curreli made in Italy” che dal fatto che utilizza principalmente prodotti naturali locali e Vintage.
Parlando dei suoi obiettivi la fashion designer mi racconta “Al momento i miei obiettivi principali sono rappresentati dalla creazione e uso di tessuti naturali, così come ho fatto con il tessuto “Punti e Linee” creato in collaborazione con Mariantonia Urru e Giuseppe Demelas a Samugheo. Nel futuro aupisco di iniziare un progetto di tintura naturale con elementi autoctoni, sperimentando anche le eco-print.”
Ad oggi la produzione di Alessandra si concentra principalmente nella vendita di prodotti di alta gamma fatti interamente a mano, tra cui anche made-to-order e su misura, attraverso l’utilizzo di prodotti prevalentemente Sardi ed eco sostenibili.
Oggi Alessandra vive a Milano, dove lavoro come docente presso l’Accademia del Lusso, e parallelamente continua il suo progetto “Handmade in Sardegna” grazie al suo team che, come dice lei, “Fortunatamente riesce a starmi dietro nonostante la distanza!”
Conosciamo meglio Alessandra…
Com’è nata la tua passione per la moda? “La mia passione è nata con me. Sin da quando ero piccola ho sviluppato le mie pulsioni artistiche in tutte le loro forme: canto, balletto classico, disegno.
poi, quando avevo circa sette anni ho iniziato a “costruire” i miei primi abitini per le mie Barbie, con dei tessuti di recupero e con lo scotch e, solo qualche volta, mi sono aiutata con ago e filo.
Durante gli anni di scuola ho sempre trovato il tempo per studiare anche figurinismo di moda e per allenare il mio lato creativo, leggendo magazine, osservando tanto e viaggiando il più possibile.”
Parlaci della tua carriera… “Mah, se devo essere proprio sincera la mia carriera è nata un po’ per gioco. In quel periodo stavo studiando moda a Rimini e lavoravo a Milano in Showroom da Marras. Era il mese di giugno quando ricevetti una chiamata da una mia cara amica d’infanzia che mi informava del suo matrimonio e, parlando del più e del meno, tra un vestito e un altro da sistemare nel display, nacque l’idea di un abito da sposa su misura… quello fu il mio dono per lei e per il suo matrimonio. Quell’abito fu l’inizio di tutto: il primo vero shooting fotografico, la prima vera esperienza importante. Poco dopo nacque la mia pagina Facebook e iniziarono anche le prime richieste di abiti su misura per cerimonie, che poi diedero il via a delle collezioni vere e proprie. Cruciale fu poi l’incontro con Caterina Quartana che mi diede la grinta giusta e coraggio per iniziare il mio lavoro di ricerca sui materiali e diede forma al mio stile… Da li in poi è stato un vero e proprio crescendo di ordini nuovi, studi, viaggi ed esperienze che mi hanno portato dove sono ora, ma è un lavoro sempre in crescendo. Non si impara mai abbastanza.”
Chi sceglie il tuo brand? Cosa vuoi comunicare tramite le tue creazioni? “Per quanto riguarda le collezioni, chi sceglie il mio brand è colui che adora l’idea di essere diverso e di potersi distinguere dalla massa indossando capi estremamente ricercati, ma con un occhio attento alle tendenze del momento. Per le confezioni su misura sicuramente l’idea di avere una designer che lavora per te a trecentosessanta gradi, dal bozzetto, alla ricerca di tessuti, per passare al cartamodello e confezione, senza dimenticare che ogni pezzo su misura da cerimonia è unico… Non capiterà mai ad una mia cliente di trovarsi qualcuno con un abito uguale al suo ad una cerimonia! Questo alle persone piace!”
Parlaci della scelta dei materiali… “Prediligo sempre una scelta eco-sostenibile e di alta gamma, tra cui seta (sia cruda che cotta), cotone, lino e canapa, lane pregiate come Mohair e Alpaca per la maglieria… in realtà utilizzo anche tessuti mischiati con fibre sintetiche, soprattutto negli abiti da cerimonia.
L’anno scorso, dall’unione tra moda e artigianato e lana e cotone, in collaborazione con l’azienda “Mariantonia Urru” di Samugheo, è nato il primo tessuto Alessandra Curreli made in Italy. Questo tessuto si chiama “Punti e Linee”, è interamente handmade ed è stato creato con la lavorazione Pibiones, tipica dell’isola della Sardegna, rivisitata in chiave moderna e di tendenza… il “Punti e Linee” è stato il protagonista della collezione F\W 2018. La particolarità di questo tessuto è l’accostamento tra cotone e lana, elementi che creano un contrasto tra crespato e liscio e allo stesso modo il gioco di colori e volumi dati proprio dai pieni e vuoti tra “Pibiones” e le linee che conferiscono al capo le tridimensionalità tipica dei tappeti sardi.”
Quali sono le principali sfide e difficoltà che una fashion designer come te deve affrontare quotidianamente? “Sicuramente la sfida più grande è quella economica. Vivo in un paese che aiuta ben poco i giovani creativi, soprattutto quelli che non hanno già una base economica solida per partire. Per quanto riguarda me e la mia esperienza posso dirti che io sono una ragazza di 27 anni che lavora da quando ne aveva 22; ho fatto diverse esperienze di stage che mi hanno fatta crescere professionalmente poi ho iniziato a lavorare per me stessa, parallelamente, raggiungendo anche 12 ore di lavoro, se non di più, al giorno e non riuscendo a mettere nulla da parte perché tutto veniva reinvestito in produzione. Ci sono stati periodi senza vendite e periodi invece molto pieni, ma purtroppo questo fa parte del gioco. A volte penso che il gioco non valga la candela, ma sono solo momenti di sconforto…perché poi fai un gran bel respiro e ricominci più carico di prima. Ci saranno sempre momenti meno proficui, ma è in quel momento che devi fermarti e cercare di ricaricarti. Io, per esempio, mollo tutto ciò che sto facendo e vado a correre.”
A quale target di clientela ti rivolgi? “Principalmente il target è 25-45 anni. Ma sto notando che una nuova clientela che non avevo considerato si sta appassionando ai miei abiti, soprattutto capi spalla e su misura e sono le signore dai 45 ai 60 che adorano la ricerca sui materiali e lo stile anni 70 rivisitato in chiave eco-chic.”
Progetti per il futuro? “Tantissimi. Primo tra tutti riuscire ad aprire un negozio/laboratorio monomarca in Sardegna, perché non importa quanti giri intorno al mondo farò nella mia vita, il mio cuore e la mia vera casa saranno sempre nella mia isola, più possibile vicino al mio mare.
Ho diversi progetti di nuovi tessuti da realizzare, per poter essere usati nelle mie collezioni, come il tessuto Punti e Linee. Poi ovviamente riuscire ad attirare una clientela sempre maggiore, sperando di iniziare a produrre anche abbigliamento maschile.”
Attualmente dove possiamo trovarti e acquistare le tue creazioni? “Sicuramente online, sullo shop di Etsy, ma anche contattandomi via Instagram e Facebook. Durante la stagione estiva, per chi si trova in Sardegna, anche presso l’hotel Santa Lucia di Capoterra. Per chi mi segue sui social, ogni tanto poi organizzo eventi o espongo nei temporary shop…”