Milano, Fiera dell’artigianato. Cammino tra le numerose “bancarelle” e ad un certo punto mi blocco. Affascinata. Attratta da una storia, o meglio, da una borsa che racconta una storia, la sua, che si fonda e si interfaccia con quella della donna che sceglie di indossarla.
Non resisto e mi avvicino ed entro, così, nel magico mondo di Mariadelemilano.
MariadeleMilano è un brand che nasce identificando la borsa come un accessorio unico, come quel capo che condensa e raggruppa in sé gli oggetti e le emozioni che noi donne indossiamo. Ogni borsa parla, quindi di noi, del nostro “es”, della nostra vita ed emozioni.
Da questa consapevolezza MariadeleMilano ha dato il via al progetto “…A spasso con le storie…”, ovvero una collezione di borse, realizzate attraverso l’uso di materiali insoliti e talvolta avveniristici. La borsa di MariadeleMilano coniuga il confort della leggerezza alla “poetica del quotidiano” perché accompagna chi la indossa raccontandole una storia, un viaggio. Ogni modello presenta, infatti, una storia stampata, che compone un insieme di puzzle di storie, persone e orizzonti.
MariadeleMilano presenta un nuovo concept di borsa, lontano dal concetto di mero accessorio, in quanto ambisce a presentare un capo che combina creatività e audacia, scaturente dall’uso di materiali nuovi e inconsueti. Questi aspetti distintivi si fondono con quello più caratterizzante ovvero l’emozione di vivere e leggere il racconto, custodito gelosamente in ogni borsa…
MariadeleMilano è stata costituita nel 2005, dall’idea imprenditoriale della famiglia Gasparini volta a delineare un nuovo modo di creare accessori moda. Il felice incontro con Mariadele Mancini, affermata creatrice di tessuti per l’arredamento e la moda, ha portato alla luce la prima collezione…
MariadeleMilano brand Made in Italy familiare si sta affermando nel mondo della moda e del design, all’insegna dell’innovazione, qualità e della ricerca dei dettagli.
MariadeleMilano è un brand “agguerrito” ed eterogeneo grazie al suo concept che esalta profondità del brand e lavora sulla sensibilità simbolica.
Una borsa che è un oggetto, ma sopratutto una storia, un racconto, un insieme di emozioni…
…A SPASSO CON LE STORIE…
Osservava le borse con attenzione.
Era il momento più delicato della giornata.
Tutte allineate sul ripiano, attendevano che lei prendesse una decisione.
Avrebbe dovuto essere in tinta con le scarpe o con il vestito…?
Non ci volle pensare: si sarebbe vestita dopo.
Scelse quella per l’umore che le suscitava, e perché era sempre tra le sue preferite.
Svuotò la borsa del giorno prima sul letto e ricacciò alla rinfusa gli stessi oggetti nella nuova. Molte delle cose che vi riponeva dentro non avevano una determinata utilità, se non quella, forse, di accrescere il peso da portare in giro.
Non se ne preoccupava; lei era fatta così.
Le piaceva sapere che, ovunque andasse, una parte della propria vita la portava con sé. Ognuno di quegli oggetti rappresentava un ricordo, un’emozione, il volto di qualcuno.
Era una sentimentale e le amiche la prendevano i n giro per il suo inguaribile romanticismo.
Le scelte che faceva erano dettate dal cuore, mai da un interesse particolare.
Ad ogni modo, non avrebbe voluto cambiare il proprio stile di vita.
Si piaceva così com’era.
E quella borsa rispecchiava il suo carattere; generoso, altruista, spensierato.
Del resto così era anche la sua anima.
Sorrise all’idea che i frammenti più importanti del proprio vissuto fossero racchiusi in quel contenitore con maniglia che si portava appresso, esattamente come le emozioni nell’anima.
Sorrise e guardò di là, nella stanza accanto.
Non era l’unica che aveva il cerimoniale mattutino.
Lui, pure, stava preparandosi per uscire.
Vestito di tutto punto, controllava ancora una volta se aveva messo
nella propria borsa il necessario e l’essenziale.
Sapeva che la sorte dell’uomo somiglia al vento e, come un guerriero che si prepara ad affrontare la giornata, controllava e ricontrollava ciò che ci aveva posto dentro.
La riteneva la sua arma segreta, con mille e più scomparti ove riporre ciò che avrebbe potuto servirgli. Sentiva di avere tra le mani, quando l’afferrava, la borsa più importante del mondo, al pari delle valigette che seguono sempre i presidenti.
Lei senza la borsa si riteneva nuda; lui, privato della propria, aveva la sensazione di essere disarmato. Il mondo era là fuori che attendeva di essere conquistato, e loro si preparavano a farlo …ognuno a proprio modo.
(c.b.-barbecoq)
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