Viaggiando per l’Italia ci spostiamo nella provincia di Rieti, in un piccolo paesino Rocca Sinibalda, alla scoperta di Elisa Scipioni…
Elisa, 28 anni, fashion designer con un percorso e una formazione completa nel mondo della moda. Elisa si è, infatti, laureata in Fashion Design all’ Istituto Europeo di Design di Roma e ha frequentato un corso di sartoria donna.
Ama profondamente questo “sistema”, le sue creazioni sono parte fondamentale di sé, della sua anima e del suo spirito al punto che lei stessa le definisce “visioni”, o meglio “suggestioni ispirate da stimoli e mondi sempre nuovi”.
Conosciamo insieme Elisa e il suo brand…
“Due anni fa ho fondato il mio brand “Visioni di SE”… con il mio marcio ho partecipato a varie manifestazioni nel reatino e nel ternano, ad esempio ho vestito le miss di “Miss alto Lazio” per due edizioni e lo stesso per Miss Sposa, e a settembre ho preso parte ad uno shooting durante la Milano fashion week in centro a Milano… Da circa due anni sono, inoltre, un membro ufficiale del gruppo SCATTANDO RIETI, sono una stiista tesserata del gruppo SCATTANDO ITALIA. Ho un legame speciale coi mie abiti in quanto ognuno è designeato e realizzato in modo completamente artigianale da me, curo personalmente ogni dettaglio, dalle applicazioni alle stampe, dai disegni su tessuto a quelli realizzati a mano.”
Come è nata la tua passione per la moda?“La passione per la moda nasce fin da quando ero bambina, mi ricordo che trascorrevo ore ed ore a disegnare abiti e abiti, mia sorella mi odiava perché volevo sempre disegnare. Crescendo, grazie alla consultazione delle riviste di moda e al mio percorso di studi, ho avuto la possibilità di costruire un gusto e uno stile personale artistico oltre che l’attenzione e l’amore per i tessuti e per i dettagli.”
Raccontaci dell’inizio della tua carriera come fashion designer…“Sebbene reputi (e mi senta) ancora all’inizio della mia carriera tutto cominciato per gioco, facendo sfilare i miei abiti per il mio paese. Da lì, per caso è iniziato il “tutto”, grazie al passaparola ho conosciuto varie modelle e fotografi che chiedevano i miei abiti per le loro foto…”
Cosa vuoi comunicare attraverso le tue creazioni?“Come anticipavo i miei abiti sono il risultato di “visioni” e quindi sono unici. Il fatto che siano, oltretutto, pezzi unici perché disegnati e realizzati a mano è legato al fatto che mi rivolgo ad una donna che vuole sentirsi unica e speciale anche nel caso in cui indossi una semplice maglia.”
Quali sono le maggiori sfide che una fashion designer come te deve affrontare quotidianamente?“Sicuramente, per prima cosa, il riconoscersi tale e non farsi abbattere dalla vita. Se sei stilista o artista in generale lo sei in ogni cosa che fai. Poi sicuramente è fondamentale riuscire a “non farsi sfruttare” dagli altri facendo in modo che il cliente finale ti riconosca la maternità del capo e dell’idea alla sua base. Far rispettare il proprio lavoro è la vera sfida.”
Parlaci delle tue collezioni… “La mia linea si compone di tre collezioni. La prima si chiama SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE ed è ispirata al mondo delle fate e alla loro dolcezza. Gli abiti di caratterizzano per forme fluide e morbide, tessuti leggeri e trasparenze che accarezzano il corpo. Gli abiti richiamano sensazioni elfiche e evanescenti e sono impreziositi da particolari dipinti a mano e da applicazioni di gocce di pvc fatte a mano.
La seconda è TUAREG BLU-SKIN, nonché una mini collezione ispirata ad atmosfere desertiche dai colori sabbiosi, intervallati solo dal caratteristico colore degli uomini blu. I tagli netti in stile arabo si impreziosiscono di decorazioni, applicazioni e pitture tribali ispirati ai caratteristici tattoo… Il tradizionale velo blu, si trasforma in forme e giochi di intrecci e i segni blu sul corpo si trasformano in sensuali trasparenze dipinte a mano…
La terza collezione è KINTSUGI; in questa linea c’è un forte richiamo al Giappone e alla tecnica della riparazione della ceramica con l’oro fuso che la impreziosisce. Il Giappone è richiamato più volte sia nei tagli, prettamente ispirati al kimono e ai tradizionali pantaloni dei samurai, i colori sono neutri e puri (nero bianco spezzati dal tradizionale colore dei fiori di ciliegio e ovviamente da tocchi di oro). Questi abiti si caratterizzano anche per lo shibori, la tecnica di tintura tradizionale giapponese con la quale sono stati tinti. Sono presenti anche degli abitini dalla forma dritta e semplice che riportano molti dei simboli giapponesi come l’immagine di un samurai nel gesto dell’arakiri o le varie forme di disegno con le quali le geisha si truccato le loro labbra.”
Dove possiamo trovarti e acquistare le tue collezioni?“Attualmente lavoro in una sartoria a Rieti dove realizzo abiti su misura, potete trovare le mie creazioni sulla pagina di Facebook VISIONI DI SE e tra poco anche sul mio siti con e-commerce (sarà live a breve)”