Patagonia è l’azienda californiana che ha vinto il premio multinazionale dell’economia circolare, ricevuto in occasione dell’incontro annuale del World Economic Forum. Patagonia è una B corp molto importante.
Il fondatore di Patagonia, Yvon Chouinard, ha costruito un marchio di abbigliamento outdoor con la visione di proteggere la natura. Patagonia ha detto no agli sprechi. Il settore dell’abbigliamento ha un enorme impatto ambientale sul pianeta (inquina le acque con sostanze tossiche), in particolare la cosiddetta fast fashion, quella moda in cui la produzione di capi avviene velocemente e al minor costo possibile, abiti sempre nuovi producono enormi rifiuti. Patagonia, invece, va nella direzione opposta, creando prodotti destinati a durare nel tempo e aiutando i propri clienti a mantenere i prodotti in uso il più a lungo possibile. Da questa idea è nato il progetto Worn Wear, lanciato nel 2013 con lo slogan “If it’s broke, fix it”. L’iniziativa è nata con l’obiettivo di promuovere il riciclo, il riutilizzo e la riparazione e di scoraggiare gli sprechi.
La comunità del marketing si aspettava che lo slogan “non comprate questa giacca” scoraggiasse il pubblico dall’acquistare i propri prodotti. Contrariamente a queste previsioni, la campagna è stata il più grande successo del marchio negli ultimi due anni.
Un altro evento molto importante è stato quando Patagonia è stata definita un’azienda “donata alla terra”. Yvon ha deciso che il 98% delle azioni dell’azienda è passato all’organizzazione no-profit Holdfast Collective, impegnata nella lotta contro il cambiamento climatico. Il restante 2% sarà trasferito a un fondo ad hoc chiamato Patagonia Purpose Trust. L’associazione è stata istituita per creare una struttura legale permanente che protegga lo scopo e i valori di Patagonia per “garantire che non ci sia mai una deviazione dagli intenti del fondatore e per dimostrare, come azienda profit, che il capitalismo può essere messo al servizio del pianeta”.
