Oggi la moda si basa sul modello lineare del tipo “prendi, fai, spreca” e prevede una eccessiva sovrapproduzione, il sottoutilizzo e lo scarso smaltimento.
A dimostrarlo sono i dati poiché la produzione di abbigliamento è raddoppiata tra il 2000
e nel 2015 mentre l’utilizzo è diminuito del 36%.
Questo modello è nocivo per l’ambiente e distrugge valore.
I margini di profitto dei principali rivenditori di abbigliamento del mondo sono diminuiti
del 40% tra il 2016 e il 2019; la dimensione dell’intero mercato del lusso è di 1/5.
Oggi, i marchi di moda esplorano sempre più il business circolare modelli e avviano processi di riprogettazione dei cicli di vita dei prodotti.
Oggi l’industria della moda deve passare a un modello circolare caratterizzato da tre principi:
- eliminare rifiuti e inquinamento,
- far circolare prodotti e materiali
- essere rigenerante
L’economia circolare è cresciuta in modo significativo nell’agenda globale per la moda in quanto presenta vantaggi sia per le persone che per il pianeta oltre che significative opportunità economiche.
Sono necessarie specifiche azioni e progressi verso questa trasformazione da modello lineare a circolare.
Si ravvisa la necessità di operare su quattro aree:
- Progettare prodotti in modo che possano essere utilizzati più a lungo e che siano il risultato del rifatto o del riciclato. Dovrebbero essere di fibre cellulosiche, compostate in modo sicuro o di materiali riciclati sicuri e materie prime rinnovabili.
- Sbloccare il potenziale ambientale ed economico di modelli di business circolari per la moda – che consentono alle aziende per guadagnare senza fare nuovi vestiti – come il noleggio, rivendita, riparazione e rifacimento.
- Le aziende dovrebbero impegnarsi in una collaborazione pre-competitiva che si basi su investimenti congiunti tali da favorire il congiunta riciclaggio tessile su vasta scala.
- Garantire una giusta transizione dalle pratiche lineari a quelle circolari per tutti gli attori nel valore della moda
Il settore è pronto per un cambiamento fondamentale, anche se il progresso è lento.
Si riconosce come le risorse si stanno esaurendo ei prezzi delle materie prime stanno salendo. La pandemia ha evidenziato i difetti del modello lineare e sua dipendenza da un flusso costante di materiali vergini che possono essere oggetto di carenze e interruzioni della catena di approvvigionamento.
A livello del mercato del lusso si riscontra come gli sforzi finora si sono concentrati principalmente sulla riduzione dell’impatto dei modelli lineari prevalenti.
Dal punto di vista della domanda emerge un consumatore più sensibile, i millennial e
i membri della Generazione Z richiedono condizioni sempre più favorevoli per modelli di business circolari.
Anche i cambiamenti a livello politico aumentano lo slancio per il cambiamento del settore. Progressi verso questa trasformazione sistemica necessitano cooperazione e un’attenta progettazione per evitare conseguenze indesiderate in futuro.