La crescente pressione verso la sostenibilità di prodotto e di filiera ha portato alla ricerca e alla definizione di una importante ricerca del c.d. Nuovi materiali.
È, quindi, aumentata la ricerca di materiali innovativi dal punto di vista ecologico e biologico, necessaria per accrescere la sostenibilità dei prodotti fashion
Il materiale deve, quindi, essere preferibilmente naturale e rinnovabile tale per cui la sua provenienza e il suo processo produttivo si contraddistinguano per il fatto che presentano un basso impatto ambientale.
Il sistema moda è molto inquinante anche per quanto concerne la produzione della materia prima, ovvero il tessuto, la fibra. Questo deriva dal fatto che spesso la coltivazione di filati è fatta con l’utilizzo di sostanze nocive o con grandi sprechi di acqua e combustibili fossili.
Dati questi presupposti risulta necessario operare perseguendo una maggiore sostenibilità della materia prima, della resa e della remunerazione dei coltivatori.
A tal fine sono state sviluppate tre macrocategorie in cui possiamo dividere i materiali sono:
- riciclato;
- biologico;
- né riciclato né biologico.
Sulla base di questi obiettivi Made-by, un’organizzazione no-profit olandese, ha sviluppato un benchmark ambientale delle fibre, che colloca in diverse classi le tipologie di tessuti dove:
- La classe A comprende i tessuti/filati con maggiore sostenibilità [tra questi emergono il cotone riciclato, il poliestere e il nylon riciclati meccanicamente, la lana riciclata e la canapa]
- La classe B include il cotone biologico, assieme a poliestere e nylon riciclati chimicamente
- Il cotone a coltivazione convenzionale è una delle fibre con il maggiore impatto ambientale [classe E]
Dall’indice di Made-by emerge come il riciclo sia il mezzo più potente per ridurre il consumo di risorse naturali tale per cui risulta sempre più diffusa la logica delle 3 R [Reduce, Reuse e Recycle].
Bisogna operare secondo una prospettiva dell’economia circolare che si basa sulla volontà di organizzare tutte le attività industriali in modo che i rifiuti di un’azienda diventino risorse per un’altra