“Scegliere i vestiti dovrebbe essere una gioia, non un impegno. Ognuno deve sentirsi bene nei propri abiti ed essere indipendente nell’indossarli”.
Una frase che fa riflettere. Un’affermazione importante. Questa espressione si connota come uno degli elementi in forza del quale nasce e si sviluppa Tommy Hilfiger Adaptive, la linea del noto brand americano che si connota per un’anima più inclusiva e cool.
Oggi la moda sta attuando un importante percorso di adattamento e di revisione verso forme e soluzioni che siano adatte anche alle persona con disabilità fisica o mentale.
La storia di Tommy Hilfiger Adaptive ha avuto inizio quando con la presa consapevolezza di come per un ragazzo, con la distrofia muscolare riuscire a indossare i jeans per andare a scuola potesse essere una sfida. Probabilmente non ci abbiamo mai pensato a quanto la chiusura di una zip e di un bottone possano essere complessi per coloro che sono affetti da questa disabilità. Da questa presa di coscienza ha iniziato a prendere vita la linea di abbigliamento di Tommy Hilfiger pensata per facilitare adulti e bambini con disabilità nel vestirsi.
Dati questi presupposti è dal 2017 che l’iconica maison americana ha dato vita ad una linea per donna, uomo e bambino che tiene conto delle necessità delle persone disabili.
Se fino a pochissimo tempo fa la moda, soprattutto quella più cool tendeva ad emarginare coloro che hanno protesi, chi usa la sedia a rotelle, chi impiega ausili per ovviare ad esigenze specifiche oggi non è più così.
Si evidenzia come l’adaptive fashion, ovvero quel segmento pensato per le persone con disabilità, stia acquisendo una “voce crescente” ponendosi con l’ambizioso obiettivo di colmare questa lacuna e a fare una differenza positiva.
Questa si connota anche come una sfida per i brand che hanno dovuto sperimentare molto facendo una serie di prove e commettendo errori in quanto l’esperienza del mercato è ancora oggi minima.