Domenico Di Rosa, è un eclettico fashion designer, che ha trovato nella moda l’espressione delle sue capacità e della sua visione artistica. Il bisogno di alimentare la sua insaziabile curiosità lo porta ad approfondire ambiti paralleli e intrinsechi al fashion, come il marketing e la sostenibilità Ha lavorato per un’importante azienda di abbigliamento maschile, esplorando la produzione a 360°. Dal 2020 è Fashion Editor per EiDesign, piattaforma virtuale per designe e brand italo-ispanici.
Arianna Geronzi, personalità energica e poliedrica, è esperta nella formazione manageriale e nella gestione e creazione di grandi eventi, ambito in cui lavora da 15 anni. Appassionata di comunicazione e scrittura, è attiva come consulente esterno per aziende e professionisti per gestione campagne social e strategie di marketing.
Come vi siete conosciuti tu, Domenico, ed Arianna? Ci siamo conosciuti ad un corso di Branding ed è stato “amore a prima vista”
Come è nata fashioning? Fashioning era già dentro di noi, ma ancora non lo sapevamo. Il destino ci ha fatto incontrare e, da un acceso dibattito sul branding, sono nate stima e ammirazione e abbiamo iniziato a progettare e ideare insieme. Strano progettare insieme senza mai essersi incontrati, perché così è tutto più complesso, ma la voglia di fare e creare qualcosa di unico e solo nostro prevaleva! Da una nostra idea di creare qualcosa di creativo facendo interviste è nato tutto in una forma prettamente “editoriale”. Volevamo scandagliare le nuove regole della moda, i suoi valori e le sue contraddizioni, focalizzando l’attenzione su temi chiave come sostenibilità e innovazione.L’obiettivo di Fashioning è fornire aggiornamenti continui sul settore, offrendo al cliente servizi specifici per la crescita e la comunicazione social e online della sua azienda. Fashioning sta diventando un riferimento per i professionisti e le aziende, una vetrina virtuale, condensatore di idee, storie e sfide.
Perché la sostenibilità? Ne parlavamo tanto prima durante il corso e poi dal 6 maggio abbiamo creato una vera e propria rubrica Green, specifica iniziando ad intervistare come primo testimonial un consulente stimato appassionato di Green (ha una community Green dedicato al food) in relazione al packaging. Per noi la sostenibilità è un dovere, una necessità per tutelare uomo e pianeta.
Come necessità, anche la moda, una delle industrie più inquinanti al mondo, deve fare la sua parte.
Cosa significa per te sostenibilità? Fare meglio, fare business più etico rispettando il pianeta. Il fashion system deve contribuire alla salvaguardia del pianeta e noi vogliamo fare la nostra parte. Come? Vogliamo suggerire metodi e nuove soluzioni che possono ottimizzare i costi di imballaggio, la creazione di packaging ecologici e favorire una filiera e una moda sostenibili. Questa è attualmente una grande sfida. La moda è il secondo settore più inquinante al mondo, ma non è il solo. Partendo dal fashion abbiamo organizzato un evento di 3 giornate dedicato interamente alla sostenibilità (#EcofriendlyVibes) in cui abbiamo sviscerato il tema a tutto tondo. Oggi stiamo preparando The second life of fashion, un nuovo evento online dedicato alla moda sostenibile, ma anche il lancio di un progetto più importante. Produrre in modo sostenibile si può e si DEVE e Fashioning affianca aziende virtuose che producono in modo sostenibile. Con il nostro nuovo ciclo di interviste virtuose ospitiamo giovani imprenditori e consulenti esperti di ecosostenibilità che daranno consigli utili e approfonditi per giovani designer e stilisti che vogliono intraprendere questa strada. Questo è solo l‘inizio! Il nostro obiettivo è creare una community fedele e generosa che condivida case history di valore che andranno a generare un impatto positivo e un cambiamento di mindset.
Come vedi il legame tra moda e sostenibilità? Il legame è molto importante perché le imprese della moda si devono “riconvertire” e diventare, step by step, più sostenibili (magari anche carbon neutral). Le aziende devono produrre in maniera più consapevole, lavorando a monte già dalla scelta del tessuto. Ogni pezzo della catena è fondamentale per produrre realmente in maniera etica e sostenibile. Sicuramente non ci vorrà poco tempo, basta compiere un passo alla volta. Iniziare è sempre meglio che stare fermi. L’obbiettivo dei brand deve essere quello di ridurre al minimo l’impatto ambientale, dimostrando in maniera trasparente al consumatore le azioni che si compiono.
