Francesca Nicolò… i suoi pensieri riflessioni…
“È da qualche tempo che sto cercando di rivedere “Radiofreccia”: per me, uno dei film più belli di sempre. Non sono un critico cinematografico, né possiedo i titoli per farlo. Ma la storia di Ivan Benassi mi è rimasta nel cuore. Sarà che la droga ha indirettamente fatto parte della mia vita e, purtroppo mi ricordo benissimo cosa ho passato.
Una persona speciale finita a ridursi come una merda: ero una bambina, ma quei lamenti li ricordo bene. E come Freccia, è diventato un ricordo speciale.
Nel monologo alla radio, riflette su cosa una persona deve credere.
E io spesso ci penso…
A cosa credo io?
Credo di volere un mondo più giusto; un mondo dove non si giudichi e dove si possa vivere in pace.
Un mondo dove a nessuno importa cosa puoi offrire ma cosa sei veramente.
Credo nella famiglia e nel calore della mia che cerco dispersamente di ritrovare.
Perché quel primo buco lo abbiamo subito tutti, ed ha fatto male.
Vorrei una famiglia e un lavoro stabile.
Vorrei poter essere la mamma che mio figlio merita. Ma soprattutto, vorrei essere migliore di come sono ora.
Credo di avere un problema con la mia rabbia e il mio dolore, non me li sono mai perdonata.
Come se non avessi fatto abbastanza e questo mi porta ad essere un muro. Una persona che fa trasparire molto poco di sé, sfuggente e molto chiusa.
Vorrei tanto essere una persona diversa ma è come se mi sentissi di aver già perso.
Perso perché gli errori si pagano, sempre e con gli interessi.
Pesa il passato e le scelte fatte, agli occhi della gente sei un fallimento.
E credo che se riuscirò a perdonare me stessa forse starò meglio.
Credo che soffrire faccia parte della vita, ma a volte sarebbe meglio non succedesse.
Non credo in quello che la Chiesa impone di credere, ma nella forza di essere felici nonostante tutto.
Non mi sento un fenomeno, e francamente sono la persona più normale che esista, ma penso di meritarmi la serenità.
Come tutte le persone straordinariamente normali.
Inutile fare il fenomeno se poi devi tirare a campare. E sui social se ne vedono un sacco così.
Magari con marsupi e scarpe firmate ma senza una piccola ambizione.
Mostrare per non avere nulla da comunicare.
Mostrare per nascondere il vuoto a perdere che hai dentro al cuore.
Forse non sono migliore di queste persone, ma non voglio essere come loro.
E credo che se un giorno troverà la mia pace, sarà solo grazie alla mia forza.”