SPUNTI E STRATEGIE PER LA RIAPERTURA
La riapertura e la c.d. Fase 2 rappresenta sicuramente una sfida molto importante. È proprio per questo che gli operatori del settore del benessere devono organizzarsi. Molte cose cambieranno.
Le abitudini dovranno essere riviste e questa variazione non riguarderà solamente il modus operandi dei professionisti, ma anche i clienti.
Alcune sono le prospettive che sembrano andare a delinearsi:
- Sviluppo di e-commerce dedicati alla vendita dei prodotti [questo strumento oggi poco usato si connota come uno strumento valido e importante per recuperare parte del fatturato venuto meno contestualmente al lockdown]
- Definizione di un sistema di prenotazioni obbligatorie e virtuali [soluzione necessaria per ridurre il rischio di assembramenti di persone dal momento che in quella che si andrà a connotare come la nuova normalità le clienti non potranno più condividere il salone con altre persone in attesa]
- Aperture serali [la flessibilità diventerà l’unico modo per evitare la riduzione del fatturato contestuale al rallentamento del flusso di lavoro causato dalla necessità di evitare assembramenti]
- Flessibilità oraria [orario continuato, apertura anche domenica e lunedì, giornate in cui tendenzialmente i parrucchieri risultano chiusi]
La cura di sé stessi è importante.
Rappresenta una priorità degli italiani.
A dimostrarlo sono i dati:
- L’84% degli italiani dichiara che anche durante la quarantena si è preso cura di sé.
- Il 73% dichiara di essersi sempre affidato ai suoi consulenti di bellezza in quanto professionisti di fiducia.
Sulla base di questa consapevolezza sono i clienti stessi che riconoscono una loro piena disponibilità a rivedere le loro abitudini ai fini di riuscire a non rinunciare a questi servizi riconosciuti come fondamentali per il loro benessere psico-fisico. Gli italiani [che sono stati intervistati] hanno affermato – per il 51% – che sarebbe disposto a recarsi in salone anche dopo le 21.
Allo stesso tempo parrucchieri ed estetiste sembrano già propensi all’idea poiché il 73% ha affermato che è favorevole all’ampliamento degli orari di apertura riorganizzando i turni dei collaboratori, al fine di diluire l’afflusso dei clienti.